Scrive Tassini in "Curiosità veneziane" (1887): ... La chiesa parrocchiale di S. Stefano confessore, si denominò di San Stefanino, e quindi corrottamente di "S. Stin", perché era picciola in confronto dell'altra grandiosa, sacra a S. Stefano protomartire. ... Riferisce il Sanudo, in data 22 marzo 1506, che uno studente ungherese ebreo, di nome Isacco, accusato d'avere in una calle presso S. Stin nascosto sotto le vesti un fanciullo cristiano di due anni e mezzo per ucciderlo, venne imprigionato, mentre stava per gettarsi in canale affine di fuggire dalla furia del popolo. Avvenne che la mattina seguente alcuni Ebrei a Rialto furono percossi e quasi lapidati, ma l'accusato il giorno 24 venne rimesso in libertà, nulla risultando a di lui carico
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