Scrive Tassini in "Curiosità veneziane" (1887): ... c'erano vari "squeri", o cantieri, ove la Repubblica faceva costruire i proprii navigli, e che, ai tempi del maggiore commercio, "squeri", o cantieri, avevano pure molti privati, donde uscivano le galere di secondo rango, destinate alle tratte commerciali. Il Gallicciolli fa provenire la voce "squero" da squadra, strumento necessario ai fabbricatori di barche, come a molte altre specie di artefici, e che nel nostro dialetto viene appellato "squara", o "squera". L'arte degli "Squeraroli", che comprendeva anche quelli dell'Arsenale, si eresse in corpo nel 1610, ed aveva scuola di divozione nella chiesa dei SS. Gervasio e Protasio, sotto l'invocazione di S. Elisabetta.
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