Scrive Tiziano Rizzo in "I ponti di Venezia" (1983): ... unisce rio Terà Barba Frutarol (Barba, cognome o soprannome, frutaròl fruttivendolo) a quel dedalo di callette e campielli che conduce, da un lato verso le Fondamente Nuove, dall'altro alla contrada di San Canciano. Narra una cronaca cinquecentesca, la Cronaca Savina di Andrea de Conti: "A questo tempo nel mese di luglio (1587) s'è fatto un ponte nuovo et disfatto il vecchio nel luogo del rio del Barba Fruttarolo ai SS. Apostoli, et non si farà più quella volta (giro) lunga, et questo per comodità del serenissimo Principe Cicogna che nel giorno de XVIII d'Agosto, suo annuale, se ne va alla chiesa dei Crocichieri (in Campo dei Gesuiti) ad udir messa".
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